VISTA E VIZI DI REFRAZIONE

Vista e percezione visiva

Le persone esplorano il mondo attraverso i processi cognitivi che sono formati dalla percezione, dalla memoria e dall’apprendimento; la percezione utilizza i sensi per far interagire l’individuo con l’ambiente circostante. Attraverso questo processo la personalità di ognuno di noi prende forma e si consolida nel corso di tutta l’esistenza.

La percezione ci permette di cogliere i messaggi per poterli trattenere con la memoria e poterli utilizzare attraverso le fasi di apprendimento. Solo successivamente verranno richiamati attraverso il pensiero ed espressi nei loro contenuti attraverso le emozioni.

Ricerche psicologiche hanno determinato che oltre l’ottanta per cento della percezione avviene attraverso il sistema visivo.

Grazie alla vista noi attingiamo ad un dato, lo interiorizziamo e, attraverso gli altri processi cognitivi, lo mettiamo a disposizione della nostra attività psichica per essere richiamato secondo le necessità e le circostanze.

Attraverso la vista noi prendiamo coscienza di tutto quanto è esterno al nostro corpo e lo rendiamo “nostro” creando un serbatoio di dati.

Possiamo quindi affermare che buona parte del nostro essere (per quanto riguarda il carattere la personalità i gusti personali) è dovuto soprattutto a a ciò che vediamo e che abbiamo visto intorno a noi fino a questo momento.

Vizi di refrazione

Sono definiti vizi di refrazione i difetti di vista che non consentono di vedere nitidamente a causa di una erronea focalizzazione delle lenti proprie dell’occhio (cornea, cristallino), sulla retina. L’occhio sano senza alcun vizio di refrazione viene detto emetrope, mentre in presenza di un qualsiasi difetto di vista si parla di soggetto ametrope.
Rientrano nei vizi di refrazione la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia. Vediamone brevemente le caratteristiche.

Miopia

La miopia è il vizio di refrazione più frequente, generalmente si sviluppa nei primi vent’anni di età, soprattutto nel periodo scolare.
Lo sforzo a vedere la lavagna, la televisione o le insegne luminose sono spesso i primi sintomi della miopia, così come l’accentuata difficoltà di notte a mettere a fuoco le immagini da lontano, che appaiono sfuocate e circondate da un alone.

Alcuni studi indicano la miopia come un fattore ereditario, ma possono esserci anche fattori predisponenti come attività svolte in modo continuativo a distanza ravvicinata.

Astigmatismo

L’astigmatismo consiste nella difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti unitamente ad una visione offuscata e distorta.
Solitamente l’astigmatismo è associato alla miopia o all’ipermetropia.

Questo vizio di refrazione è legato principalmente alla forma della cornea che si presenta ovale anziché sferica. A causa di questa conformazione oculare i raggi luminosi vanno a fuoco su due piani differenti, invece che su un unico punto.

Ipermetropia

Si tratta di una condizione refrattiva molto diffusa e si evidenzia con una visione sfocata delle immagini soprattutto da vicino. Questo è dovuto alla dimensione del bulbo oculare, più corto rispetto alla norma, per cui i raggi luminosi si focalizzano oltre la retina, anziché sulla stessa. Tende a comparire in tenera età e può rimanere in forma latente per parecchi anni.

In età più avanzata viene confusa con la presbiopia, che è invece la perdita di capacità accomodativa dovuta all’invecchiamento del cristallino.

Presbiopia

Contrariamente a quanto si pensa, la presbiopia non è un vizio di refrazione, ma un indebolimento della vista fisiologico, dovuto all’età e all’invecchiamento del  cristallino o del legamento che lo tiene nella giusta posizione.

La presbiopia consiste nella difficoltà a mettere a fuoco oggetti vicini; classici esempi della sua manifestazione sono la difficoltà nella lettura e nell’inserimento del filo in un ago.

La presbiopia compare dopo i 40 anni.

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