DAL PASSATO AL FUTURO DELLE LENTI A CONTATTO

Oggi le lenti a contatto hanno raggiunto una grande diffusione e un elevato livello tecnologico. Garantiscono una percezione visiva completa, a tutto campo, ed una perfetta visione periferica; sono indicate per ogni esigenza correttiva e sono confortevoli, adatte sia per un uso quotidiano, da mattina a sera, che per un uso saltuario, ad esempio per una festa, un concerto, un’occasione speciale, o finalizzato ad un’attività specifica (sport, danza, palestra). Tutti, ad ogni età e nelle più diverse situazioni, possono indossare le lenti a contatto, che diventano così preziose alleate per ogni momento della giornata. Aspetto naturale, sguardo luminoso, libertà di movimento, visione a tutto campo: sono solo alcuni dei molti vantaggi offerti dalle lenti a contatto, che ognuno potrà sperimentare individuando la tipologia più adatta alle proprie esigenze, nell’ampia gamma di prodotti presenti sul mercato.

Per arrivare a questi risultati si sono resi necessari molti studi che partono da molto lontano: dal XVI secolo.

La timeline

1508
Leonardo Da Vinci ha per primo l’intuizione sulla possibilità di creare una lente correttiva da applicare direttamente sugli occhi.
1637
Cartesio riprende l’idea di Leonardo: nella pubblicazione “Diottrica”, dimostra come sia possibile annullare o ridurre le anomalie refrattive applicando a contatto con l’occhio un tubo pieno d’acqua con un vetro concavo della stessa forma della cornea all’altra estremità.
Fine XIX secolo
Quasi contemporaneamente in Svizzera, Francia e Germania si raggiungono risultati importanti nello studio e nelle realizzazione di lenti a contatto di tipo sclerale. Adolf Gaston Eugene Fick, tedesco di nascita e svizzero d’adozione, nel 1887 descrive nel suo trattato “Contactbrille” la prima lente a contatto con potere correttivo. Nello stesso anno, a Parigi, Eugene Kalt mette a punto lenti a contatto di vetro sperimentandole su alcuni pazienti ed ottenendo un miglioramento delle loro capacità visive, mentre l’anno successivo, in Germania, August Mueller utilizza per la prima volta la definizione “lenti a contatto” e le descrive dettagliatamente nella sua tesi di dottorato. Mueller riesce a far realizzare la prima lente a contatto con potere diottrico, con la quale correggere la propria miopia di –14 diottrie. I tentativi di applicare lenti corneali hanno scarso successo a causa del peso del vetro, che rende impossibile sopportarle per più di trenta minuti.
1936
L’optometrista americano William Feinbloom, utilizzando i nuovi materiali (PMMA: Polimetil-metacrilato), crea le prime lenti a contatto di plastica dura. Nonostante queste lenti fossero più leggere e meno fragili rispetto alle precedenti, ancora ricoprivano l’intera parte frontale dell’occhio. La produzione di queste lenti non raggiunse mai una vasta scala.
1947
L’americano Kevin Tuohy realizza delle lenti a contatto corneali più simili a quelle attuali, dando vita alle lenti a contatto rigide
1954
La strada intrapresa da Tuohy, viene perseguita e perfezionata dall’inglese Frank Dickinson che brevetta le “microlenti”, più piccole delle precedenti (9,5mm) e con maggiore comfort.
1960
Due ricercatori di Praga, Drahoslav Lim e Otto Wichterle, lavorando sulle applicazioni biologiche dei materiali hidrogel (HEMA o idrossiletilmetacrilato), mettono a punto delle lenti a contatto morbide flessibili e permeabili all’ossigeno. Grazie all’impiego di questo polimero è così possibile ottenere le prime lenti a contatto morbide, dette Geltak.
Anni ‘70
Grazie ai nuovi materiali gaspermeabili, vengono realizzate lenti a contatto rigide che permettono una maggiore ossigenazione dell’occhio rispetto alle precedenti e per questo motivo vengono impropriamente chiamate semirigide. Negli stessi anni, gli Stati Uniti danno il via alla produzione industriale di lenti a contatto morbide, che riscuotono grande successo grazie all’elevata tollerabilità; la ricerca di nuovi materiali permeabili all’ossigeno si intensifica e prosegue pertanto a pieno ritmo negli anni successivi.
1985
In Danimarca vengono presentate le prime lenti disposable, realizzate con materiali simili alle lenti morbide convenzionali, ma da utilizzare per brevi periodi e poi gettate.
1996
Nascono le prime lenti a contatto giornaliere, accolte positivamente per la praticità di utilizzo e che costituiscono oggi una parte importante della produzione del settore, a cui sono seguiti, negli ultimi anni, altri tipi di lenti sempre più diversificate e idonee a risolvere ogni differente esigenza visiva. Tra queste, le lenti ad uso continuo, che possono essere indossate giorno e notte per più giorni di seguito (fino a 30) e le lenti disposable multifocali, in grado di compensare la presbiopia.
2000 il nuovo millennio
L’ultimo decennio è stato molto significativo per lo sviluppo dei materiali delle lenti a contatto. La caratteristica più importante di questo periodo è stata la diffusione delle cosiddette lenti di silicone Hydrogel.
Queste lenti, utilizzano particolari materiali hydrogel a cui si è riusciti a unire il silicone, materiale molto permeabile all’ossigeno. Grazie alle loro proprietà queste sono lenti uniche e innovative ad elevata capacità di ritenzione di liquidi da cui ci si possono attendere periodi prolungati di porto più confortevole. Inoltre sono lenti che mantengono un giusto apporto di acqua al loro interno, né troppa né troppo poca, e hanno una bassa tendenza ad accumulare depositi di proteine.
Il futuro
Creare lenti a contatto appropriate  per ogni uso, in grado  di migliorare la vista e soddisfare, allo stesso tempo, le più diverse esigenze. Lenti che possano offrire nuovi orizzonti all’uomo e alla donna del futuro, come  quelle che le aziende associate Assottica si impegnano a produrre, sempre più semplici da usare, ma sofisticate nella tecnologia e nella capacità di rispondere al meglio ai singoli bisogni delle persone.
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