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26/08/2014

Lenti a contatto e sport invernali

Intervista a Fabrizio Zeri
Contattologo, Dottore in Psicologia Sperimentale, Dottore di Ricerca in Neuroscienze Cognitive, Professore a Contratto presso il Corso di Laurea in Ottica e Optometria della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università Roma TRE

Le lenti a contatto possono dare fastidio o arrecare problemi di visione quando le temperature si abbassano intorno o sotto lo zero?
L’utilizzo di lenti a contatto da parte di coloro che praticano sport invernali, è sicuro e auspicabile. Se, infatti, da un lato diversi studi scientifici effettuati nel corso degli anni, confermano l’assenza di problemi specifici, dall’altro esistono dei vantaggi effettivi. Le lenti a contatto rappresentano, ad esempio, un’ulteriore protezione per la superficie oculare in caso di vento gelido e non si appannano come invece può accadere con gli occhiali.

Ci sono modelli di lenti a contatto più indicati per basse temperature, neve, etc?
Non ci sono differenze sostanziali sia per quanto riguarda i materiali, sia per quanto concerne le modalità di sostituzione (lenti giornaliere, bisettimanali, mensili). Oggi ci sono lenti a contatto in silicone-idrogel che permettono un elevato passaggio di ossigeno e offrono un’alta protezione UV, caratteristiche sicuramente fondamentali quando parliamo di sport invernali praticati ad altitudini importanti con un riflesso dei raggi solari invasivo per gli occhi. Il mio suggerimento è confrontarsi con il proprio contattologo di fiducia che, sulla base dello specifico sport e delle necessità individuali, saprà selezionare il prodotto più indicato.

Ci sono controindicazioni all’utilizzo di lenti a contatto con maschere da sci/snowboard? Eventualmente quali accortezze è necessario adottare?
Le lenti a contatto sono compatibili con gli occhiali da sole e le maschere protettive che, correttamente, chi pratica sport sulla neve utilizza. Ricorrere a lenti a contatto dotate di protezione UV unitamente a occhiali, rappresenta il modo più completo per difendere gli occhi dall’azione nociva del sole; un’abitudine che sarebbe bene adottare sempre.

L’altitudine influisce sull’uso delle lenti a contatto?
L’altitudine ha un impatto fisico-ambientale di cui dobbiamo tenere conto: la pressione parziale d’ossigeno diminuisce (quindi la quantità di ossigeno disponibile), il tasso di umidità relativa decresce, aumenta l’esposizione alla radiazione ultravioletta, aumenta l’escursione termica. Per questo motivo è importante scegliere lenti a contatto che, grazie ai materiali innovativi oggi disponibili, possono adeguarsi ai cambiamenti sopra citati senza creare problemi a chi le indossa. Non dobbiamo dimenticare che la ricerca ha fatto veramente passi da giganti. Basta pensare che già nel 1975, con le prime lenti a contatto morbide, all’epoca introdotte da pochi anni sul mercato, fu possibile per alcuni alpinisti raggiungere con successo gli 8.848 metri della vetta dell’Everest.

Le lenti a contatto possono dare problemi di visione con il riflesso della luce sulla neve?
L’attenzione che si deve avere quando ci si trova in presenza di superfici altamente riflettenti (acqua, neve e ghiacciai), è identica per tutti gli sportivi con o senza difetto di vista. I raggi riflessi creano problemi di abbagliamento (quello che in inglese viene chiamato “glare”) e amplificano l’irradiazione ultravioletta. E’ quindi fondamentale, per chiunque, l’utilizzo di occhiali da sole, e, se possibile, il ricorso al cappello. Le lenti a contatto, come dicevamo in precedenza, se dotate di protezione UV contribuiscono ad aumentare la protezione, soprattutto se l’occhiale che si indossa lascia aperto lateralmente l’accesso ai raggi.

Ci sono accorgimenti particolari per la manutenzione delle lenti a contatto utilizzate nella pratica degli sport invernali?
Nessun accorgimento particolare, la manutenzione delle lenti a contatto è la stessa che si effettua normalmente. In condizioni di sport invernali estremi, come l’alpinismo ad alte quote e quindi a bassissime temperature, se la lente a contatto utilizzata non è a ricambio giornaliero, è importante tenere conto delle difficoltà che si potrebbero incontrare nella gestione dei liquidi, ad esempio per il rischio di potenziale congelamento. In questi casi è sempre bene consultarsi con il proprio contattologo.