Convegno Assottica 2022




STEFANO BARABINO: OCCHIO SECCO E LENTI A CONTATTO

Grazie al lavoro svolto in questi anni dalla Tear Film and Ocular Surface Society (TFOS), si è giunti a
una definizione di occhio secco chiara e basata sulle evidenze. L’occhio secco è una patologia
diffusa che ha un forte impatto sulla qualità della vita delle persone che ne sono afflitte. In campo
contattologico, l’occhio secco indotto dalle lenti a contatto è uno dei fattori che determina il
discomfort e che può indurre le persone ad abbandonarne l’utilizzo.La pratica clinica si sta evolvendo per rispondere alle prospettive future come il cambio di stili vita, l’importanza dell’ambiente e la consapevolezza dei problemi del dry eye nella società.

ALBERTO RECCHIONI: QUALE CONTRIBUTO PUO' APPORTARE L’OTTICO OPTOMETRISTA ITALIANO IN CAMPO CONTATTOLOGICO?

Le recenti evidenze sul dry eye possono essere la chiave per rispondere alle esigenze dei portatori di lenti a contatto che si rivolgono a un professionista. Infatti, negli ultimi anni la traslazione dalla ricerca alla pratica clinica ha fornito gli strumenti per affrontare questo problema: dalla strumentazione ai prodotti a disposizione ora è possibile rispondere alle difficoltà riportate del portatore che riferisce discomfort. Quali sono le strategie da mettere in atto per la corretta gestione questa problematica?

SARAH FARRANT: LA GESTONE DELL’OCCHIO SECCO NELLA PRATICA CLINICA

Best practice: un focus sulle modalità intraprese da Sarah Farrant e dal suo team per la gestione dell’occhio secco all’interno della propria pratica contattologica.



STEFANO BARABINO: OCCHIO SECCO E LENTI A CONTATTO

Grazie al lavoro svolto in questi anni dalla Tear Film and Ocular Surface Society (TFOS), si è giunti a
una definizione di occhio secco chiara e basata sulle evidenze. L’occhio secco è una patologia
diffusa che ha un forte impatto sulla qualità della vita delle persone che ne sono afflitte. In campo
contattologico, l’occhio secco indotto dalle lenti a contatto è uno dei fattori che determina il
discomfort e che può indurre le persone ad abbandonarne l’utilizzo.La pratica clinica si sta evolvendo per rispondere alle prospettive future come il cambio di stili vita, l’importanza dell’ambiente e la consapevolezza dei problemi del dry eye nella società.

ALBERTO RECCHIONI: QUALE CONTRIBUTO PUO' APPORTARE L’OTTICO OPTOMETRISTA ITALIANO IN CAMPO CONTATTOLOGICO?

Le recenti evidenze sul dry eye possono essere la chiave per rispondere alle esigenze dei portatori di lenti a contatto che si rivolgono a un professionista. Infatti, negli ultimi anni la traslazione dalla ricerca alla pratica clinica ha fornito gli strumenti per affrontare questo problema: dalla strumentazione ai prodotti a disposizione ora è possibile rispondere alle difficoltà riportate del portatore che riferisce discomfort. Quali sono le strategie da mettere in atto per la corretta gestione questa problematica?

SARAH FARRANT: LA GESTONE DELL’OCCHIO SECCO NELLA PRATICA CLINICA

Best practice: un focus sulle modalità intraprese da Sarah Farrant e dal suo team per la gestione dell’occhio secco all’interno della propria pratica contattologica.

Filed under: Senza categoria